Numero del 14 dicembre

I dati globali e italiani di Spotify

Giovedì 30 novembre a Milano si è tenuto il primo evento di Spotify interamente dedicato ai podcast in Italia. Ho partecipato anche io, in veste di moderatrice.

Ci sono stati una dozzina di panel con temi e ospiti molto diversi: dal giornalismo (con Mia Ceran e Francesco Oggiano) alla trasposizione in formato podcast di contenuti nati sui social (con Alessia Lanza e Mattia Stanga), passando per il true crime con Stefano Nazzi (penna e voce di Indagini).

❤️️ (foto di BSA Studios)

Un paio di panel erano dedicati agli strumenti che Spotify mette a disposizione di podcaster ed editori per monetizzare tramite pubblicità, ossia l’ambito su cui la società sta spingendo di più negli ultimi mesi sul versante podcast. Nel panel di apertura invece Federica Tremolada, managing director di Spotify per il Sud e l’Est Europa, ha presentato un po’ di dati:

I dati italiani di Audible

A dare dati sul consumo di audio on demand in Italia negli ultimi giorni è stata anche Audible attraverso l’indagine “Audible Compass 2023”, realizzata da Kantar.

  • Il 70% delle persone intervistate ha detto di aver ascoltato audiolibri e podcast nell’ultimo anno (+5% rispetto al 2022), e il 44% ha detto di farlo frequentemente (+10%).
  • L’84% degli ascoltatori di audiolibri è anche lettore, e la stessa percentuale afferma che ascoltare audiolibri permette di consumare più libri nel corso dell’anno.
  • Per l’84% delle persone il primo fattore a determinare se un contenuto valga la pena di essere ascoltato o meno è il genere.
    I generi più amati per quanto riguarda gli audiolibri sono Letteratura & Narrativa, Gialli & Thriller e Storia.
    Parlando invece di podcast, in cima alle preferenze ci sono i contenuti dedicati alle News, seguiti da Storia & Scienza e, infine, dal True Crime.
  • Gli altri elementi che incidono nella scelta di cosa ascoltare sono poi 2) la voce narrante (vincono quelle note o famigliari), 3) il fatto che la storia al centro dei contenuto audio è già stata conosciuta e apprezzata attraverso altri formati (come serie tv o fumetti), 4) la conoscenza dell’autore, 5) i consigli di amici e famigliari e, infine, 6) la copertina.
  • Per quanto riguarda i motivi per cui si ascolta, non c’è solo l’intrattenimento.

    Il 57% degli ascoltatori afferma che gli audiolibri e i podcast permettono di scoprire nuovi punti di vista e accrescere la sensibilità sui temi cari a comunità sottorappresentate.

  • La casa è ancora il luogo preferito per ascoltare audiolibri e podcast (69%), ma ovviamente si ascolta molto anche sui mezzi di trasporto (45%).
  • Agli italiani piace ascoltare prevalentemente in italiano (96%). Seguono poi l’inglese (25%) e lo spagnolo (7%).
ALTRI DATI ANCORA

🎧 Dal 2016 a oggi il tempo che le persone negli Usa dedicano all’ascolto di podcast è aumentato di quasi il 600% (nel 2016 rappresentava il 4% del tempo dedicato all’ascolto, in generale, e oggi ne rappresenta il 27%).

🎧 Tra tutti i media i podcast, sempre negli Usa, sono quello di cui il maggior numero di persone (soprattutto gen Z e millennial) intendono aumentare di più il consumo nei prossimi prossimi 6-12 mesi.

🎧 Stando ai dati degli oltre 25.000 podcast analizzati da Barometer, nel 2023 nessun genere di podcast ha rappresentato un rischio elevato per la brand safety.

🎧 L’ucraino, l’ebraico e il vietnamita sono le lingue in cui la produzione di podcast sta crescendo più velocemente.

🎧 La tematica più interessante per il 54% degli ascoltatori di podcast europei interpellati dal team di WePod è la cultura.

L’ascesa di YouTube e dei videopodcast

  • Una recentissima ricerca ci informa del fatto che, negli Usa, sempre più persone consumano videopodcast e usano YouTube per ascoltare i podcast: oltreoceano YouTube è usata per consumare podcast più del doppio rispetto a Apple Podcasts e quasi il doppio rispetto a Spotify. YouTube per molti è anche la piattaforma dove scoprire nuovi podcast.
  • Intanto YouTube ha annunciato che, negli Usa, Google Podcasts smetterà di funzionare già nell’aprile 2024. Per facilitare la transizione la piattaforma ha lanciato uno strumento, disponibile per ora solo negli States, che permette a chi ascolta podcast su Google Podcasts di migrare le proprie sottoscrizioni da Google Podcasts a YouTube Music o a un’altra app d’ascolto.
  • I videopodcast sono arrivati anche su Substack: la piattaforma ha pubblicato una guida dove spiega come pubblicare episodi video.
  • Per quasi il 40% dei podcaster intervistati da Stripped Media è importante integrare una componente video nei podcast.
  • D’altra parte, TikTok ha messo fine alla funzione in beta per integrare i podcast nell’app. I podcaster coinvolti nell’esperimento hanno ricevuto un messaggio in cui si dice che TikTok vede opportunità nello spazio audio, ma per il momento ha deciso di concentrare i propri sforzi su altre iniziative.

Il valore del mercato dell’audio continua a crescere

Secondo un nuovo rapporto di Deloitte il mercato dell’audio a livello globale supererà i 75 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 7% tra i formati che comprendono podcast, musica in streaming, radio e audiolibri.

La partnership tra Spotify e Warner Bros. Discovery

In base all’accordo Spotify si occuperà dell’hosting e della monetizzazione dei podcast di vari marchi del colosso dell’intrattenimento. I podcast in questione saranno ospitati e distribuiti tramite Megaphone.
All’inizio del 2023 Warner Bros. Discovery aveva annunciato un accordo simile con Acast, uno dei principali rivali di Spotify, che fornisce hosting e supporto pubblicitario per i podcast di un sottoinsieme separato di marchi di Warner.

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