Gli effetti dell’ascolto sul cervello

Le mie giornate hanno una colonna sonora ogni giorno diversa, fatta di podcast e audiolibri. Prima che per lavoro, è per piacere che ne ascolto svariati diverse ore al giorno. Sono felice di sapere che tutte queste ore di ascolto, oltre a farmi compagnia e a rallegrarmi la vita, hanno pure un impatto positivo sul mio cervello.

Lo dimostra la panoramica messa a punto dalla neurologa Gabriella Bottini per conto di Audible. Cosa succede al nostro cervello quando ci mettiamo in ascolto? Bottini, docente di Psicologia Fisiologica e Neuropsicologia dell’università di Pavia e responsabile del Centro di Neuropsicologia Cognitiva dell’ospedale Niguarda, ha spiegato che ogni fase della vita trae diversi stimoli e benefici dall’ascolto di storie a seconda del diverso grado di sviluppo e di cambiamento del cervello umano.

  • Bambini da 0 a 6 anni: l’ascolto di voci amiche contribuisce allo sviluppo sia del linguaggio sia della comunicazione socio-emotiva. Grazie all’ascolto i bambini sviluppano le capacità di focalizzare l’attenzione su stimoli acustici emozionali. Il timbro della voce e il modo in cui vengono pronunciate le parole sono alla base della comunicazione emozionale e consolidano le abilità di interazione sociale ed empatia in chi ascolta.
  • Giovani tra i 18 e i 25 anni: l’ascolto spesso avviene mentre si compiono altre azioni in contemporanea. Il merito di conciliare l’ascolto con le azioni concomitanti va alla corteccia prefrontale, in grado di mantenere l’attenzione focalizzata sull’ascolto. Oltre ad allenarci alla concentrazione, l’ascolto ci permette di dar sfogo all’immaginazione. La creazione di immagini mentali consente di arricchire il significato di un’esperienza e di anticipare l’esito di un’azione senza eseguirla: meccanismi importanti per accrescere la creatività, lo spirito di innovazione, l’empatia e la capacità di problem-solving.
  • Adulti sopra i 25 anni: durante l’ascolto ci sono varie aree del cervello che vengono stimolate, dall’ippocampo (coinvolto nel processo di registrazione e recupero delle informazioni) alla corteccia prefrontale (che si occupa delle funzioni esecutive superiori come l’attenzione, la concentrazione e il controllo cognitivo). Ascoltare, tra le altre cose, allena la corteccia parietale, la regione coinvolta nella percezione sensoriale e nell’orientamento spaziale.
Grafica by Audible

Leave a Reply

Your email address will not be published.