From Radio To Podcast

Si può passare – con successo – dalla Radio al Podcasting?

È stata questa, in buona sintesi, la domanda che sul finire del 2020 ci fecero i tre “cavalieri” che danno vita a Don Chisciotte, un podcast di attualità economica condotto da Oscar Giannino con Carlo Alberto Carnevale Maffè e Renato Cifarelli pubblicato due volte alla settimana.

         

Oggi, arrivati al trentacinquesimo episodio della terza stagione (oltre 200 episodi in totale), possiamo rispondere che sì, si può. Ma non è affatto semplice, anche per chi, come Oscar, Carlo Alberto e Renato, proviene da oltre un decennio di conduzione radiofonica, su Radio24 prima e Radio Capital dopo, grazie alla quale hanno potuto crearsi un’audience.

Nulla di nuovo, per chi come noi di MDE osserva il contesto podcast da anni. Casi di successo di personality radiofoniche che abbiano compiuto questo passaggio sono davvero pochissimi in tutto il mondo, perché c’è un’enorme differenza tra “sfruttare” un’audience preesistente e crearsi la propria.

Ci sono infatti alcuni prerequisiti indispensabili, di cui pochi dispongono se presi singolarmente e ancor meno nel loro insieme, che provo ad elencare qui di seguito.

  1. Una competenza fortemente distintiva – se non “unica” e non replicabile – dell’argomento trattato.
  2. Rappresentare di per sé una forte reason why per l’ascoltatore, o come mi piace dire saper risolvere un problema a chi ascolta. Nel caso specifico, trattare di temi economici con un approccio diverso, assolutamente “non allineato” al pensiero comune. Una lotta contro i mulini a vento che, come ricorda sempre Oscar, ha ispirato loro per il titolo.
  3. La perseveranza: è quella che spesso viene meno, ché ci vuole un sacco di tempo a costruire una community, qual è, o dovrebbe essere, l’obiettivo finale di una produzione in podcast.
  4. La capacità di mettersi al servizio della propria audience, saperla ascoltare per avviare una discussione capace di rafforzare il legame tra chi il contenuto lo crea e chi lo fruisce.
  5. Disporre delle competenze e degli strumenti adatti per produrre e promuovere il tutto.

Non semplice davvero, insomma. Ma chi, come i Tre Cavalieri, mette insieme tutti questi pezzi, pur partendo da un’audience minima composta da poche centinaia di “fan”, può ritrovarsi oggi con diverse decine di migliaia di ascoltatori a puntata.

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