I nostri consigli d'ascolto tra i podcast e gli audiolibri in italiano usciti dal 25 aprile al 9 maggio
  • Tra tutti i podcast usciti nei mesi scorsi, l’esordio di Paolo Nori in questo mondo è senza dubbio uno dei miei preferiti. Anche perché non capita spesso di ascoltare cose nuove, nel senso di originali. E Due volte che sono morto, prodotto da Chora Media per Rai Play Sound (dove si ascolta in esclusiva), è davvero un lavoro originale. Nell’ascolto di Nori mi sono crogiolata, ho bevuto il suo racconto come quello di un aedo dalla cadenza parmigiana che narra geste epiche. In realtà non c’è nulla di epico in questa storia, “solo” pezzi di vita tragicomici. Lo scrittore, che è quasi morto ben due volte (nel 1999 e nel 2013), scava nel proprio passato e intervista amici, famigliari e conoscenti per ricostruire esattamente ciò che è successo in quelle due occasioni. Lo fa da spettatore/investigatore: sembra quasi che quei fatti non lo riguardino davvero. L’atmosfera – anche sonora – è a tratti da film western, con la Pianura Padana nei panni del vecchio West e Nori (che si dipinge un po’ narciso, un po’ cinico, e fa innamorare) in quelli di un pistolero alla ricerca del colpevole. Ma oltre a gesta epiche non ci sono nemmeno colpevoli in questa storia. Ci sono imprevisti, grandi colpi di fortuna, esseri umani che fanno gli esseri umani. E soprattutto c’è tutto Nori nella sua immensità. La serie è stata scritta da Nori stesso con Silvia Righini ed è curata da Sabrina Tinelli. Il sound design è di Luca Micheli.

📆 SAVE THE DATE: mercoledì 11 ottobre dalle ore 18.30 farò un diretta Instagram con Paolo Nori dal profilo di Questioni d’orecchio.

Tra i miei podcast preferiti degli ultimi mesi ovviamente includo anche la nuova super produzione di Chora e SkyTg24, Dove nessuno guarda, il caso Elisa Claps, scritto da Pablo Trincia, Riccardo Spagnoli e Alessia Rafanelli e musicato da Michele Boreggi (è sulle app free). Non mi dilungo solo perché immagino che lo abbiano ascoltato tutti 🙃. 
Sul podcast peraltro ho fatto una diretta Instagram con Pablo (qui la prima parte e qui la seconda). 
L'ho trovato davvero un grandissimo lavoro sotto tutti i punti di vista, incluso quello giornalistico/investigativo. 
Unpopular opinion (?): l'ultima puntata non mi ha convinto. 

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Confesso che faccio fatica a scegliere altri podcast da annoverare tra i miei preferiti dopo questi due giganti. Procedo con qualche suggerimento tra le uscite estive.

  • Prima parlavo di originalità. Originale lo è anche Senso, l’ultimo podcast della casa di produzione trentina oSuonoMio, realizzato per l’Azienda per il Turismo Val di Sole. Parliamo di una serie fiction, composta da nove brevi puntate che ho ascoltato in binge listening (si trovano sulle app free, a partire da Spotify). L’inizio ricorda Cecità di José Saramago, che racconta la storia di un’epidemia di cecità. Le persone, qui, invece non perdono solo la vista: c’è chi anziché la vista perde l’udito, chi l’uso della parola; alcuni addirittura perdono la memoria. Finché i gemelli Bruno e Benji, nei boschi di conifere della Val di Sole, scoprono una sostanza in grado di fermare l’epidemia. Iniziano la produzione in laboratorio, ma l’estrazione intensiva della sostanza miracolosa minaccia l’equilibrio della foresta. E così gli abitanti della valle si organizzano per contrastare lo sfruttamento dei boschi. La penna è di Gianluca Taraborelli, la voce di Davide Farronato, i paesaggi sonori di Janet Dappiano.
Illustrazione (strepitosa) di Anna Formilan
  • Un altro lavoro che mi ha colpito soprattutto per l’originalità – più dell’idea che dell’esecuzione – è Variazioni su M. di Martina Melilli e Botafuego. Il podcast, trasmesso su Rai Radio 3 all’interno di Tre Soldi, è nato grazie al Premio Lucia, la cui sfida consiste nel creare un’opera audio a partire da uno dei diari dell’archivio di Pieve Santo Stefano. Variazioni su M. prende le mosse dalle lettere che si sono scambiati all’inizio degli anni Cinquanta Leo Ferlan e Miriam Colautti. Lui studioso di botanica inviato in Algeria per una campagna geo-cartografica. Lei un’amica di amici che gli scrive per chiedergli come trovare lavoro ad Algeri. Nel 1955 si sposano, ma Leo muore dopo pochi anni. Miriam ha deciso di donare le lettere del compagno all’Archivio dei diari. Le sue, invece, le ha bruciate. Variazioni su M. colma questo vuoto: Martina Melilli e Botafuego hanno chiesto a diverse donne di immaginare e interpretare le risposte di Miriam a partire dal proprio vissuto personale. E così la voce di Miriam cambia ogni volta. Leo invece è interpretato da Renato Rinaldi.
  • E poi visto che ho preso la strada del “premio all’originalità”, cito anche My Fair Mommy del regista e autore radiofonico Gaetano Cappa, con la cura editoriale di Marco Villa. Un podcast che affonda le radici nel 1959, quando una ventenne milanese di nome Grazia va a studiare a Londra. Era il tempo in cui per comunicare ci si scriveva lunghe lettere. Lei invece per raccontare alla madre la propria vita all’estero usa il nastro magnetico dei registratori Geloso. La madre risponde nello stesso modo, le bobine viaggiano tra Londra e Milano. Dopo 64 anni il figlio di Grazia, ossia Gaetano Cappa, trova per caso quei nastri, che custodiscono i messaggi tra sua madre e sua nonna. Ed è così che nasce My fair mommy: sette episodi in cui le voci delle due donne s’intervallano alla voce di Cappa e vanno a comporre il racconto di quello che è allo stesso tempo un pezzo di storia e il ritratto di una famiglia italiana dell’epoca. Il podcast è prodotto da Chora con Istituto Barlumen e si ascolta sulle principali app gratuite.
    Geloso Ganciomatic

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  • Infine, cinque suggerimenti forse meno originali dei precedenti ma comunque molto interessanti:
    1. Tredici di Luigi Mastrodonato per Il Post: indagine sulle storture delle carceri italiane a partire dalla morte di 13 detenuti in tre diverse carceri nel marzo 2020 (sulle app free).
    2. Cento giorni dopo – Il caso Amedeo Damiano di Francesca Zanni ed Enrico Bergianti per Radio 24: ricostruzione dell’omicidio mafioso del presidente dell’ospedale di Saluzzo (in provincia di Cuneo) nel 1987 (sulle app free).
    3. La soluzione – John Brinkley: Trapiantatore di Gonadi di Lorenzo Paletti: ritratto del pionere del testosterone e candidato governatore del Kansas che fu anche tra i più prolifici serial killer statunitensi (sulle app free).
    4. Golpe – 50 anni di Cile di Ludovico Manzoni per l’Huffington Post: racconto e rilettura del colpo di Stato cileno dell’11 settembre 1973 (sulle app free).
    5. Shalom – Le terapeute di Cristo del team Backstair di Fanpage.it: inchiesta sotto copertura su una comunità di recupero gestita da suore in provincia di Brescia (sulle app free).
PODCAST CON POCHE PUNTATE PUBBLICATE (PER ORA) CHE PROMETTONO BENE:

🎙 Caffaro, l’ultima barriera di Laura Fasani e Nuri Fatolahzadeh per IrpiMedia e il Giornale di Brescia: un'inchiesta sull'azienda chimica di Brescia al centro di un disastro ambientale.
P.S.: Fasani è un'ex allieva della Chora Academy. Tra gli altri lavori recenti di ex allievi ci tengo a segnalare Oslo 30 di Anna Maria Selini per Altreconomia, documentario sulla situazione tra Israele e Palestina a 30 anni dagli accordi di Oslo, e Pontekorvo di Davide Montesarchio, sulla storia del fisico Bruno Pontecorvo.
🎙 Closer di Francesco Oggiano con Carlo Notarpietro per Will Media: podcast daily pomeridiano che racconta l'attualità attraverso le storie dei suoi protagonisti.
🎙 A domani - La scomparsa di Giacomo di Niccolò Agliardi per Vois & Il Corriere della Sera: la ricostruzione, appassionata e commovente, della fine e delle fragilità di Giacomo Sartori, trovato morto a 29 anni a Milano nel settembre 2021 una settimana dopo la sua scomparsa.
🎙 Merce di scambio di Teresa Potenza: un'indagine sul mercato della compravendita di organi, a partire dalla vicenda di una donna siriana che ne è stata vittima.

🏆 Qui trovi il listone (in aggiornamento) con i migliori podcast italiani del 2023 secondo QdO.

👂 Qui puoi segnalare NUOVI podcast che hai ascoltato o che stai per lanciare.

 

  • Siamo in un Paese imprecisato dell’Est Europa. C’è la guerra. I protagonisti sono due bambini gemelli, intelligentissimi. La madre li affida alla nonna, una sorta di strega, e se ne va. Inizia così quell’angosciante fiaba nera che è la Trilogia della Città di K., di Ágota Kristóf. Quando l’ho letto ne sono rimasta profondamente turbata. Ascoltarlo attraverso la voce di Matteo Alì dà l’impressione di affrontare in compagnia la spietatezza di questo straordinario romanzo. L’audiolibro è in esclusiva su Storytel.
  • L’atmosfera della fiaba, seppur di una fiaba ben meno cupa, ce l’ha anche L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, ascoltabile su Audible, su Storytel e su Emons attraverso le due narratrici che danno voce alle protagoniste della storia: Anna Bonaiuto nei panni della portinaia Renée e Alba Rohrwacher in quelli della dodicenne Paloma, che vive nell’elegante palazzo nel centro di Parigi dove Renée lavora. La portinaia, una donna dall’aspetto sciatto, all’insaputa di tutti è una coltissima autodidatta. Paloma, ragazzina fin troppo lucida in lotta con la famiglia, all’insaputa di tutti ha deciso di farla finita. Le due si incontrano grazie all’arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, l’unico in grado di smascherare l’antico, doloroso segreto di Renée.
  • Con Annalena usciamo decisamente dal mondo della (para)fiaba, ma non entriamo nemmeno in quello dell’autobiografia come si potrebbe pensare ascoltando le prime pagine del libro, lette dall’autrice stessa, Annalena Benini (l’audiolibro è su Audible, su Storytel e su Emons). La protagonista in realtà è una lontana cugina della scrittrice, sua omonima: Annalena Tonelli, che a un certo punto mollò tutto e andò in Africa come missionaria cattolica per prendersi cura dei più bisognosi. In Africa, nel 2003, venne uccisa. Annalena Benini non sapeva quasi nulla di questa lontana cugina, “la santa”, finché un giorno non rischiò di morire a causa di una polmonite non curata. E iniziò a pensare che sarebbe morta senza avere fatto abbastanza, senza avere amato abbastanza. Lei, quella lontana cugina, sì che aveva fatto molto, sì che aveva amato davvero. Ma chi era davvero Annalena Tonelli?
    Annalena Tonelli, lontana cugina di Annalena Benini, è stata una missionaria italiana cattolica: dedicò oltre 30 anni all’attività di volontaria in Kenya e Somalia. Nel 2003 fu insignita dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati del premio Nansen per l’assistenza ai profughi. Qualche mese dopo fu uccisa in Somaliland con un colpo di arma da fuoco. Aveva 60 anni.
ALTRI AUDIOLIBRI CHE CONSIGLIO:

📚 Il volto del male di Stefano Nazzi, narrato da Stefano Nazzi (su Audible)
📚 4321 di Paul Auster, narrato da Fabio Zulli (su Storytel)
📚 Lezioni di sogni di Paolo Crepet, narrato da Michele Maggiore (su Audible)
📚 Un ragazzo di Nick Hornby, narrato da Dario Sansalone (su Audible) 

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