La scuola in ascolto – Le potenzialità dei podcast nell’education

Il fenomeno podcast non si ferma davvero davanti a nulla e conquista – meglio tardi che mai – anche il mondo della scuola. Un mondo in cui nuovi linguaggi e nuovi media spesso entrano con fatica o in ritardo. Il tempismo è perfetto, però, perché la scuola è in subbuglio, in una fase di profondo cambiamento

Un cambiamento innescato e improvvisamente accelerato dalla pandemia che si è dimostrata, per assurdo, un’incredibile opportunità. E per chi, come me, si occupa di innovazione didattica da oltre 20 anni, poter contribuire con idee e progetti alla rivoluzione copernicana in corso nell’intero sistema educativo è un’esperienza professionale senza precedenti.

Una cosa è certa: non c’è più tempo. È necessario cambiare mindset, è indispensabile superare un modello di didattica tradizionale, tutta libri di carta e lezioni frontali, a favore di una proposta alternativa, fatta di nuovi media, nuove metodologie e nuovi linguaggi. Insomma, strumenti più contemporanei e coerenti con il mondo in cui vivono i veri protagonisti del sistema educativo: gli studenti.

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In questo nuovo scenario i podcast si stanno dimostrando strumenti con potenzialità enormi per trovare ascolto nelle nuove generazioni. E questa non è soltanto una mia opinione, ma un fatto confermato dai numeri: il 43% degli 11,1 milioni di fruitori di podcast in Italia è under 35, come riporta la Digital Audio Survey 2022 Ipsos. La ricerca non evidenzia quanti di questi siano studenti e under 19, ma il dato fornisce comunque un’indicazione chiara che ha fatto entrare i podcast nel radar degli interessi di chi si occupa oggi, con intelligenza, di scuola.

La ricerca Ipsos diventa ancora più interessante, poi, quando fotografa le ragioni principali per cui i podcast vengono ascoltati: il 31% degli intervistati lo fa per imparare qualcosa di nuovo, un altro 31% per sentirsi più informato e il 30% per capire meglio argomenti già noti. Tutte motivazioni che coincidono con gli obiettivi formativi del sistema scuola contemporaneo. 

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Per la Gen Z le piattaforme di streaming audio sono ambienti quotidiani, e il pulsante play non serve più solo a far partire musica, ma anche podcast. I ragazzi ascoltano mentre sono sull’autobus, mentre camminano, mentre fanno sport, mentre studiano, mentre fanno altro. Con i podcast scoprono, imparano, ripassano usando un medium che li fa sentire a proprio agio e in cui si riconoscono. I podcast somigliano loro, contrariamente a quei contenuti educativi tradizionali che la scuola troppo spesso somministra senza rendersi conto che ai ragazzi sembrano oggetti provenienti da un’era geologica lontanissima.

Nato come oggetto di intrattenimento, il podcast è entrato nelle orecchie degli studenti in modo sostanzialmente spontaneo. E oggi si sta dimostrando uno strumento con una vocazione educativa dalle potenzialità enormi.

Come spesso accade, quando un mondo consolidato e cristallizzato in decenni di immobilismo viene scosso dal successo travolgente e velocissimo di un’innovazione, i player “storici” sono i meno pronti ad affrontare il cambiamento. Il mondo della scuola, di fronte all’apparizione dei podcast, non ha fatto eccezione alla regola e, per quanto oggi gli editori tradizionali stiano correndo che ai ripari investendo nel settore e cercando di acquisire le nuove competenze necessarie, sono state realtà nuove o nate in contesti diversi a proporre gli esperimenti più interessanti di podcasting nativamente education.

 

Lessonpod: pillole di cultura! 

A quest’ultima casistica è riconducibile l’esperienza di Lessonpod: pillole di cultura!, serie di podcast per diventare più saggi, magari divertendosi, nata nel 2019.

«Brevity is the soul of wit», la brevità è l’anima della saggezza, scriveva William Shakespeare nel suo Amleto. Ed è proprio lavorando sul concetto di brevità che il team di PodPod Production ha dato vita al suo progetto. Gli scanzonati ma precisissimi esercizi di sintesi di Lessonpod riescono a raccontare in una manciata di minuti la vita di Dante Alighieri e di Agatha Christie, le origini del Natale e la conquista della Luna: un modo efficace per spazzar via la snobissima diffidenza con cui il mondo della cultura guarda da sempre a tutto ciò che è “divulgativo”, breve, riassuntivo. Gli ingredienti di questi podcast sono frammentarietà, serialità e velocità, un mix perfetto per catturare l’attenzione di un’audience abituata ad accendersi soprattutto se una storia è frammentata, seriale e veloce. 

Negli oltre 80 episodi di Lessonpod, la lettura didascalica ha lasciato il posto alla narrazione e ad argomenti tradizionalmente “scolastici” (come la Peste a Milano e i Promessi sposi) si affiancano a contenuti spiccatamente extra curricolari (come la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne), creando una formula di grande successo. Per capire le dimensioni del fenomeno, provate a scrivere la parola “cultura” nella buca di ricerca generale di Spotify: come primo risultato otterrete proprio le pillole Lessonpod.

 

Gli Edupodcast di BricksLab e l’ascolto aumentato

Quante volte mentre ascoltate una puntata di un podcast vi capita di aprire il browser e googlare nomi, luoghi, parole per scoprire di più, approfondire, vedere? 

È proprio partendo da questo comunissimo comportamento che il team Brickslab, la più ricca piattaforma italiana per la didattica digitale prodotta da MR Digital (che coordino come Direttrice Editoriale), ha provato a costruire una risposta, tanto semplice quanto innovativa, alla domanda che si stanno ponendo tutti i player del settore scolastico: “In che cosa si differenzia un podcast education da tutti gli altri?”

Gli edupodcast di questo progetto in cui sono impegnata in prima persona (mettendoci anche la voce) nascono dal presupposto che un podcast non sia un oggetto fine a se stesso. Ogni puntata non è “la fine” ma “l’inizio” di una educational experience che comincia in cuffia sulle piattaforme di streaming audio e continua su BricksLab.it, dove sono disponibili materiali che “aumentano l’ascolto”. Ciascun episodio viene infatti spezzettato in miniascolti, che sono a loro volta “aumentati” attraverso espansioni multimediali fatte di approfondimenti tra fonti web e contenuti di alta qualità. L’esperienza si conclude poi in classe, attraverso attività e laboratori collaborativi con cui gli studenti possono confrontarsi, creare connessioni, riflettere su temi di attualità e di cittadinanza, esercitando soft skills strategiche e fondamentali come il pensiero critico. 

Le serie lanciate da BricksLab (di cui al momento sono disponibili le prime puntate) sono due: Tutta un’altra storia, che racconta i grandi cambiamenti della storia per evidenziarne l’impatto sul presente, e Scienza al cubo, un podcast che descrive i meccanismi che regolano il pianeta da tre punti di vista diversi ma interconnessi, la Chimica, la Biologia e le Scienze della Terra.

 

MyPodcast di Sanoma Italia

“Ascoltando s’impara!”: come contraddire il pay off del progetto dell’editore Sanoma per portare il podcasting nel mondo della scuola? Sanoma, con cui collaboro come consulente per i progetti di innovazione, è stato il primo editore scolastico “tradizionale” ad aver intuito il potenziale del linguaggio podcast. Già nel 2021 ha lanciato la prima serie del suo progetto MyPodcast: Filosofi for Future, un format in cui in ogni puntata due grandi pensatori del passato dibattono sull’oggi per immaginare il domani. In una specie di talk show immaginario Filosofi for Future prova a fornire spunti di riflessione, spesso provocatori, su grandi domande del presente, come: “Si salvi il pianeta o si salvi chi può?”, “Intelligenza artificiale o intelligenza naturale?”, “Gli animali hanno diritti?”.

Leggo per, invece, è un podcast “per imparare a comprendere l’oggi, attraverso le storie di sempre”. Una serie dedicata alla lettura come strumento per comprendere il presente. In ogni puntata viene proposta una selezione di libri e autori per approfondire temi di attualità come la parità di genere o la sostenibilità.

La serie Explora Express, infine, è dedicata ai più piccoli che, lasciandosi trasportare dalla narrazione, salgono su un treno immaginario in grado di viaggiare attraverso lo spazio e il tempo, per incontrare esploratori ed esploratrici di tutte le epoche e ascoltare le avventure che hanno vissuto in giro per il mondo.

 

DeA Podcast

Anche l’editore DeA Scuola è approdato di recente sulle piattaforme di streaming pubblicando, al momento, la prima puntata di circa 20 podcast legati perlopiù ad argomenti curricolari. Alcuni hanno un’impostazione tradizionale che li rende simili alle “audiosintesi” (un linguaggio a cui la scuola è da sempre abituata). Altri propongono uno storytelling più smart e contemporaneo.
Tra le varie serie ce n’è una che solleva particolare interesse. È intitolata
ProfCast ed è il primo podcast del settore education tradizionale a rivolgersi direttamente ai docenti, proponendo un vero e proprio percorso di aggiornamento professionale. Utilizzando il format dell’intervista, la professoressa e host Irene Gualdo incontra in ogni puntata un docente o un esperto del settore per discutere di temi legati alle nuove frontiere della didattica.

 

Maturadio

Il precursore del podcasting in contesto scolastico è il progetto Maturadio, un articolato programma di podcast didattici promosso dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con Treccani e Rai Radio 3. Lanciato nel 2020 e figlio dell’esperienza pandemica, Maturadio doveva rispondere alla necessità emergenziale di uno strumento di didattica a distanza per supportare gli studenti nella preparazione dell’esame di maturità. Le tantissime puntate disponibili, su praticamente tutte le discipline principali, non hanno però perso il loro interesse e il progetto è tra le più importanti testimonianze di una stagione in cui il Ministero si è dimostrato capace di aprirsi alla sperimentazione di nuove forme di contenuto attraverso il coinvolgimento di professionisti e collaboratori di altissimo livello. Una stagione che tutti noi operatori del settore edu speriamo non finisca mai.

 

Da ascoltatori a produttori

Se è vero che gli studenti amano ascoltare i podcast, è altrettanto vero che amano produrli. 

Sempre più frequenti, infatti, sono le esperienze di podcasting che nascono dentro le scuole e che mi capita di incrociare nel mio costante lavoro di ricerca e monitoraggio. Ne sono un esempio interessante quelle del liceo Crespi di Busto Arsizio (VA). Claudia De Napoli, docente di questa scuola, racconta: «Fare podcasting a scuola è un esercizio formidabile. Realizzare un podcast significa innanzitutto progettarlo e, quindi, stimolare la capacità di analisi e definizione dei contenuti, di verifica delle fonti. Significa imparare a organizzare il lavoro in autonomia e in gruppo. Parallelamente gli studenti lavorano sulle competenze legate alla comunicazione: ascolto attivo, miglioramento delle capacità di esposizione orale e gestione dell’emotività».
Imparano e si divertono, imparano e si appassionano. Che poi è quello che la scuola dovrebbe riuscire a fare sempre. 

Ed è con questo spirito che è nata La voce del Crespi, il podcast in cui gli studenti diffondono le loro idee, con la loro voce. Parlano di temi di attualità, di valori, di educazione sessuale, di serie tv e chi più ne ha ne metta, perché «Tante piccole voci fanno un potente coro», come scrivono i ragazzi presentando il loro progetto. 

Dallo stesso liceo è nato anche Tretår, che letteralmente vuol dire “riempire la tazza per la terza volta” in svedese.  «Tretår è una chiacchierata tra amici mentre si beve una tazza di caffè al bar e che prima che te ne accorgi viene riempita per la terza volta», spiegano le due creatrici del podcast. E tazza dopo tazza, puntata dopo puntata, le giovanissime host parlano ai propri coetanei di cambiamenti, di amicizia, di futuro e di tutte quello che conta nella vita di un adolescente di oggi.
Questo piccolo, ma interessantissimo, esperimento è l’esempio di come un podcast possa dimostrarsi uno strumento didattico dal potenziale incredibile, adatto sì a somministrare contenuti in modo sia efficace sia divertente, ma anche ad aprire un inedito canale di ascolto verso una generazione che ha bisogno di essere ascoltata e che merita un sistema educativo capace di parlare la sua lingua.

 

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