Numero dell’1 febbraio

I consigli di lettura

  • Quanto ci resta di quello che ascoltiamo dei podcast? In che misura assorbiamo tutte quelle informazioni, quei dettagli, quelle storie? Meno di quanto ci piaccia pensare, almeno secondo questo editorialista del Financial Times.
  • C’è chi dichiara ormai scoppiata la bolla del settore dei podcast. Ma un’analisi che differenzia tra grandi case di produzione e podcaster indipendenti dipinge un quadro diverso.
  • Dopo l’ascesa dei “baby influencer” è la volta dei “baby podcaster”. Il Guardian ci porta alla scoperta dei giovanissimi astri nascenti del mondo dei podcast.
  • Qui trovate cinque previsioni, definite “solide” dal loro autore, sull’andamento dell’audio advertising nel 2023.
  • Con lo spettro della recessione che incombe, l’istinto delle aziende è spesso quello di tagliare i budget dei loro podcast. Ma si possono ottenere risultati importanti anche in periodi di “vacche magre” se si sceglie di concentrarsi sulla qualità dei contenuti, invece che sulla quantità.
  • Sempre più brand decidono di introdurre una loro firma sonora, un suono unico e distintivo per creare una connessione emotiva con il proprio pubblico.
  • Pubblicare podcast in esclusiva su una singola piattaforma sta già diventando una strategia obsoleta? Questa la teoria di Tyler Aquilina su Variety.

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