Numero del 7 giugno

I consigli di ascolto

  • Il diavolo ti dà qualcosa che desideri, ma non lo fa mai gratis. In cambio pretende sempre un sacrificio, un pegno, un pezzo della tua anima. In questo, il diavolo è un po’ come la città di Milano. Ogni puntata di Milano è il diavolo, nuovo podcast indipendente di Federica Capozzi e disponibile su tutte le app free, è dedicata alla storia di qualcuno che è arrivato a Milano da lontano e che per poter restare ha dovuto sacrificare qualcosa. Si inizia con Natalia Chisinau, nata in Moldavia quando il Paese faceva ancora parte dell’Unione Sovietica e oggi insegnante di italiano per stranieri. Poi è la volta di Maria e Juan Carlos, musicisti e cuochi originari del Venezuela spinti a lasciare il loro adorato paese da una crisi economica senza precedenti. Percorsi di vita raccontati dai loro protagonisti, intercalati con dolcezza dalla voce di Federica, che ci aiuta a tappare i buchi nelle loro narrazioni senza mai sopraffarle. Un podcast che parte da un presupposto semplice e che finisce per commuovere. Una serie che ci ricorda il bello e il brutto di questa idrovora di città, dove ogni giorno si incrociano destini, storie e sguardi all’ombra della Madonnina.
  • Milano ha un ruolo da protagonista anche in Scusa il vocale lungo, nuovo podcast Original Multivoice su Storytel. Scritto e diretto da Luciana Maniaci e Francesco d’Amore, duo artistico noto come i Maniaci d’Amore, la serie utilizza un format a “voci multiple” che ricorda molto quello delle puntate sulle chat di Whatsapp in Non hanno un amico di Luca Bizzarri. Nel corso di nove episodi (di cui abbiamo ascoltato in anteprima i primi tre), seguiamo le vicende di un gruppo di ventenni siciliani – Riccardo, la sua fidanzata Caterina, e suo cugino Ivan. I tre si mandano una marea di messaggi vocali, grazie a cui scopriamo che Riccardo, neolaureato in Giurisprudenza, si è appena trasferito a Milano per fare un’esperienza lavorativa in uno studio di avvocati. Tra vicini di casa stalker, scenate di gelosia di Caterina, e battutine sarcastiche degli avvocati con cui lavora, l’impatto di Riccardo con la città è piuttosto traumatico. Scusa il vocale lungo è un esperimento ben riuscito di podcast fiction, reso particolarmente dinamico dall’ottima recitazione delle voci narranti, interpretate dagli autori stessi insieme a Francesco Aricò, Anna Attaveno e Rosalba Ienna.
  • A meno di 200 km da Milano, si trova un luogo che con il brusio e la frenesia della città ha ben poco a che fare. Si tratta del Pian di Neve d’Adamello, il più grande ghiacciaio italiano. In Ghiaccio Sottile, nuovo podcast su Rai Play Sound di Lorenzo Pavolini e Davide S. Sapienza, partiamo da questo luogo così vicino a noi per imbarcarci in un viaggio nel tempo e nello spazio guidati da un gruppo variegato di accompagnatori. Forse l’andamento girovagante del podcast può essere visto come una metafora del sistema dei ghiacci stessi, un espediente narrativo per ricordarci come tutto, negli ecosistemi che stanno cambiando a causa dell’uomo, sia collegato (se l’argomento ti interessa, ti consiglio anche Vicini e lontani, nuovo podcast del Post condotto da Matteo Bordone con lo zoologo Adriano Martinoli che approfondisce l’impatto delle specie aliene sull’ambiente in cui vengono inserite). Ghiaccio Sottile è sicuramente un lavoro sotteso da un forte senso di urgenza; per esempio mi è rimasta molto impressa la biologa Anna Bonettini quando dice che, a causa del continuo scioglimento delle nevi perenni, «ti accorgi che ogni anno perdi pagine». Ma la forza di questo podcast è che ti invita anche a entrare “dentro” al ghiaccio, ai suoi rumori e al suo fascino, coinvolgendoti fin dal primo minuto grazie ad un sound design davvero magico.  

🎧 Altri podcast che mi hanno colpito tra quelli che ho iniziato ad ascoltare: Questo podcast non esiste, Vino vicino, Timbuctu e Nessun movente – Cronaca di un eccidio 🎧

  • L’ambientazione di Nemesi, trentaduesimo romanzo dello scrittore americano Philip Roth (pubblicato nel 2010), risulterà famigliare a chiunque abbia letto qualcosa dell’autore in passato. Siamo a Newark, in New Jersey, durante la torrida estate del 1944. Mentre oltreoceano l’esercito americano è impegnato nella Seconda Guerra Mondiale, Mr Cantor, insegnante di educazione fisica che non ha potuto arruolarsi a causa di un problema di vista, si ritrova al centro di un’inspiegabile e spietata epidemia di poliomelite. Si tratta di una storia incentrata sulla paura di una malattia contagiosa e l’impatto che questa ha sulla comunità e sul mondo interiore dei personaggi. Immergervisi nel 2023, alla luce degli anni assurdi da cui veniamo, è un’esperienza a tratti catartica, grazie anche alla lettura impeccabile dell’attore Pietro Sermonti (interprete di Stanis La Rochelle nella serie Boris o del dottor Guido Zanin in un Medico in famiglia). L’audiolibro è disponibile sia su Audible sia su Storytel.
  • La protagonista e narratrice di Come uccidere la tua famiglia, romanzo d’esordio della scrittrice britannica Bella Mackie (disponibile su Audible), è Grace Bernard, ventenne londinese. Con toni caustici, Grace ci racconta dal carcere di come abbia voluto vendicare la memoria di sua madre, morta di cancro. Nel corso del romanzo la seguiamo mentre decide e porta a termine l’omicidio di vari membri della sua famiglia paterna, tra cui il padre biologico che non l’aveva mai riconosciuta. Senza stare a scomodare il carisma di narratori spregievoli come Humbert Humbert in Lolita o Patrick Bateman in American Psycho, la storia e il personaggio di Grace, grazie anche alla lettura incalzante di Marta De Lorenzis, catturano dal primo capitolo e, tra un commento sarcastico e un’avventura rocambolesca, si fatica a interrompere l’ascolto.
  • «Milano è una città che ti chiede sempre e sembra darti poco». Così scrive l’autrice di I no che non dici agli altri sono quelli che imponi a te stessa, libro un po’ self-help, un po’ viaggio letterario ora disponibile su Audible. Camilla Ronzullo, nota con il nome del suo blog Zelda Was a Writer (ispirato alla figura poliedrica di Zelda Fitzgerald), ci racconta di come abbia imparato a dire di no, e dell’impatto impatto di questa nuova abitudine sulla sua vita, il suo lavoro, e la sua gestione del tempo. Nel farlo chiama a raccolta anche esempi letterari illustri, partendo dal più famoso di tutti: Bartleby, lo scrivano di Melville, che, a prescindere dalla domanda, fece della risposta «Preferirei di no» una vera e propria filosofia di vita.

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