Numero del 31 gennaio

  • Dopo aver ascoltato Ci vuole fegato, settimana scorsa ho ricominciato ad andare a correre dopo un anno di inattività. Si potrebbe chiedere qualcosa di meglio ad un podcast dedicato proprio al tema della corsa? Michele Catalano, autore e voce narrante, ci racconta di come si sia avvicinato alla corsa e di come questa l’abbia aiutato ad aggiungere un po’ di felicità alle sue giornate. La serie, prodotta da PIANOZERO Media, è costituita da sette brevi episodi scanditi dal tono scanzonato e dalla parlata romanesca di Michele, che fa subito pensare a Zerocalcare… il paragone viene talmente naturale da essere discusso apertamente nel quarto e quinto episodio, intitolati rispettivamente Correre lungo i bordi (Parte 1) e Correre lungo i bordi (Parte 2). Una serie originale e fresca, perfetta per chi ha voglia di mettersi in gioco (ma senza esagerare).

 

Un selfie celebrativo scattato alla fine della mia corsa, ispirata dal nuovo podcast di Michele Catalano.
  • Tra i miei podcast preferiti ce ne sono alcuni che usano la voce per farmi avvicinare ad esperienze umane che, nella vita di tutti i giorni, sono troppo timida o troppo distratta per condividere con chi mi circonda. Il podcast Morire. Viaggio nell’ultimo tabù è tra questi. In maniera delicata (nei toni) e potente (negli effetti) affronta il tema più difficile di tutti: la morte. Ogni episodio del podcast, prodotto da Dmtc con la media partnership del Corriere della Sera, raggruppa una varietà di racconti in prima persona intorno a un aspetto o un argomento specifico legato in qualche modo alla morte. La voce che ci accompagna in questo viaggio è quella di Jacopo Pozzi, giornalista sportivo e fondatore del progetto The Owl Post (un sito dove atleti e sportivi di successo raccontano la propria storia, divenuto in seguito anche un podcast). Si parte proprio dal perché sia tipico rimanere in silenzio davanti alla morte, esperienza che ci accomuna tutti ma di cui non siamo bravi a parlare. Prima di premere play, temevo che questo podcast mi avrebbe appesantito di pensieri cupi. Invece, grazie al modo in cui è scritto e alla capacità di raccontare delle persone che intervista (dal parrocco di paese alla vicina di casa d’infanzia, passando per l’appassionato di avventure estreme), mi ha alleggerito, dandomi il permesso di scandagliare sensazioni e paure che come tanti tendo a zittire nella vita di tutti i giorni.

  • Un nuovo inizio è quello di cui sono in cerca anche i protagonisti del podcast Mosaico di una fuga, prodotto da Chora Media per UNHCR. Gli episodi, narrati dall’attore Alessandro Gassman (che magari hai visto di recente nella fiction Rai Un professore), sono dedicati ciascuno al viaggio e alla storia di persone diverse, per lo più giunte in Italia per sfuggire a guerre o condizioni insostenibili nel proprio paese d’origine. Similmente a film come Io, capitano Le nuotatrici, questo podcast ha il grande pregio di mettere al centro di un discorso sui rifugiati l’elemento puramente umano, con il valore aggiunto che in questo caso sono gli stessi protagonisti a raccontare la loro storia, in modo diretto ma allo stesso tempo accompagnato da un sound design azzeccatissimo. Nel corso dei primi sette episodi, scopriamo le ragioni che hanno spinto Mahdia, Ameen, Baryallai, Yonas, Yohannes, Hamdi, Christelle e Alina a partire, i rischi che si sono presi e gli affetti che si sono lasciati alle spalle, mentre l’ottavo episodio è dedicato a Romina e Armando e alla loro condizione di apolidi.

 

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  • Ogni capitolo de Le piccole storie della locanda Kamogawa inaugura un nuovo inizio. Il romanzo dell’autore giapponese Kashiwai Hisashi è infatti una raccolta di “indagini culinarie” portate avanti dallo chef Nagare Kamogawa e da sua figlia Koishi. Al principio di ogni capitolo, personaggi diversi si rivolgono ai proprietari della locanda di Kyoto per ritrovare (e riprovare) sapori indimenticabili, spesso legati a un’infanzia perduta e a genitori ormai lontani. La versione italiana – disponibile sia su Storytel sia su Audible – è letta da Mosè Singh. L’interpretazione agile e ritmata dell’attore risulta perfetta per questo audiolibro in cui udito e gusto si mescolano continuamente, nutrendo le orecchie con descrizioni dettagliatissime di piatti, sapori e profumi.

  • La città che fa da sfondo a Casino totaleprimo episodio della famosa trilogia di romanzi noir di Jean-Claude Izzo, è la Marsiglia degli anni ‘90. I personaggi al centro della vicenda sono tre amici: c’è Ugo, latitante; Fabio, che è diventato uno sbirro; e infine Manu, che invece è morto. Ed è proprio la morte di Manu a mettere in moto la storia, scatenando la vendetta di Ugo e avviando le indagini di Fabio. Di questi protagonisti, ormai adulti, esploriamo continuamente anche gli anni dell’adolescenza, quando si sono conosciuti. Scandito dalla parlata malinconica e un po’ sbiascicata di Valerio Mastandrea, questo romanzo mi ha appassionato, facendomi perdere nei vicoli di una Marsiglia malavitosa e affascinante. Un ritratto a tinte fosche di una società per molti priva di prospettiva e piena di rabbia, in cui tutte le culture si sfiorano ma raramente si mischiano.
L’autore francese Jean-Claude Izzo
  • Quando venne pubblicato Autobiografia di una rivoluzionaria, Angela Davis aveva solo trent’anni. Ma, nonostante l’età, all’attivista e filosofa americana non mancavano esperienze incredibili da raccontare, né idee per cambiare il mondo da condividere. Il libro, che all’epoca divenne immediatamente un pilastro della controcultura, quest’anno compie cinquant’anni ed è ora disponibile in versione audiolibro in esclusiva per Audible. La voce avvolgente e leggermente roca che legge il testo italiano (tradotto magistralmente da Elena Brambilla) è quella di Pia Lanciotti. Guidati da lei, veniamo catapultati nelle avventure e nei pensieri dell’autrice. Donna nera nata in Alabama, Angela Davis prese presto coscienza di che cosa fosse il razzismo. Iscrittasi al partito comunista nel 1969 e licenziata dalla UCLA per questa ragione, nel 1970 divenne la «donna più ricercata» dell’Fbi (si era data alla fuga in seguito alla sparatoria di Jonathan Jackson al Marin County Civic Center, dove erano state utilizzate pistole di proprietà di Davis). Dopo l’arresto avvenuto a New York, Davis trascorse sedici mesi in prigione, ma il processo a suo carico si concluse con un’assoluzione completa. In questo libro, la storia di tutto quello che è accaduto ad Angela Davis ci mostra l’origine delle sue idee, che rappresentano una potentissima chiamata alle armi contro ogni tipo di razzismo.

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